È poi la volta del pordenonese Christian Carrara che presenta il suo The wast land per viola e orchestra, solista Danusha Wakiewicz, riflessione sulla condizione dell’uomo moderno legata all’aridità spirituale dell’attuale società tratta dall’omonimo poema di T.S.Eliot. La composizione si articola, come il tradizionale concerto solista, in tre tempi, con il tempo centrale più lento e meditativo rispetto agli altri due. La scrittura di Carrara risente, nelle sonorità e nelle soluzioni espressive adottate, di evidenti influenze delle avanguardie storiche, da Ravel a Stravinsky a Bartok, e del jazz e appare aliena da sperimentazioni, scorrevole e piacevole all’ascolto. L’esecuzione vede una splendida Danusha Wakiewicz dipanare il rapporto dialettico con l’orchestra con una grande cavata di suono, una tecnica di rara perfezione e un’appassionata musicalità. Performance di alto livello quella della viola e dell’orchestra, salutata dal pubblico con prolungati applausi.

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