War silence com’è nato?

«È un concerto per pianoforte e orchestra dedicato alla Prima Guerra Mondiale, un brano in cui il pianoforte è metafora dell’uomo e l’orchestra del mondo. Non ha intenzioni patriottiche o evocative, ma piuttosto un suggerimento alla riflessione sugli spazi di silenzio che la guerra, generalmente intesa, lascia emergere. E sono silenzi di vita, paradossalmente, come quelli di una stanza di bambini, improvvisamente vuota. Ma sono anche i silenzi degli addii, di chi non sa se si rivedrà mai. È in definitiva un viaggio tra i rumori del conflitto e i piccoli silenzi che raccontano dell’intimità delle persone».

Continua a leggere:

Messaggero veneto

Share