La vera rivelazione è stata War Silence di Carrara.
L’opera del compositore friulano si compone di tre parti: “Trenches” (trincee), “Solitudes” (solitudini) e “Fruts” (Bambini) e riesce ad essere bipolare tanto quanto contradditorio e ossimorico del suo titolo. Impossibile rimanere impassibili alla claustrofobica esecuzione di Trenches, capace di suscitare nell’ascoltatore paura e sgomento accompagnati da una scarica d’adrenalina. Sentirsi come in trincea, tra le armi e la paura di morire. Solitudes invece è la calma prima della tempesta, intermezzata da parti più movimentate, ma capaci di far sentire la vuotezza e la devastazione di una città tra le rovine di un bombardamento, nella solitudine e nel silenzio che possono risultare da un conflitto. Fruts ti rapisce nella rinascita coinvolgente, nell’allegria della composizione alternata a tratti di solennità.

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