Domenica 12 luglio, in Piazza Santa Margherita a L’Aquila, alle ore 21.30, avrà luogo la prima assoluta dell’opera Faust, con musica di Cristian Carrara su commissione dei Solisti Aquilani, nella versione drammaturgica e con la regia di Maria Cristina Giambruno, e con la direzione musicale di Flavio Emilio Scogna.

Musiche originali: Cristian Carrara
Drammaturgia e regia: Maria Cristina Giambruno
Direttore: Flavio Emilio Scogna
Interpreti: I Solisti Aquilani

Date:
Domenica 12 luglio, Piazza Santa Margherita, L’Aquila
Martedì 14 luglio, Largo Madonna delle Grazie, Teramo
Giovedì 16 luglio, Teatro Marucino, Chieti
Domenica 26 luglio, Ex-Aurum, Pescara
Martedì 28 luglio, Belvedere, Castelbasso

Orario spettacoli:
21.30

Faust Bojan, detto anche Faustus, è il protagonista di un racconto popolare tedesco che è stato usato come base per numerose opere di fantasia. Faust, studioso avido di conoscenza, nell’incapacità di accontentarsi del sapere accademico, stringe un patto con il demone Mefistofele: la conoscenza assoluta e i servigi dell’emissario di Lucifero al prezzo della sua anima.
Del Faust Maria Cristina Giambruno fa un adattamento per la scena a partire dall’opera del boemo Guidus Bonnesck, che inserisce nella storia Kasper, personaggio tradizionale del teatro di figura dell’Europa centro-settentrionale. Costui, arguto servo di Faust, riuscirà dove il suo padrone avrà invece fallito: gabbare il diavolo.

“Le musiche per questo Faust hanno poco di cupo, di demoniaco. Sono piuttosto un viaggio, con colori diversi, nell’universo dell’uomo. Quel Faust che spesso ci assomiglia, mi ha suggerito di scrivere delle musiche molto vicine ad ognuno di noi. Musiche che spero creino vicinanza, a tratti immedesimazione, con i personaggi che si susseguono in scena. Perché, in fin dei conti, la storia di Faust parla dell’uomo in generale, e di tutte le sue debolezze. Così questa musica.
Tutti i personaggi hanno un proprio tema musicale. Tranne Mefistofele. Che non ha volto. O meglio, ha più volti. E per questo non ha una “musica” propria. Infatti, si nasconde, dietro vari “volti” musicali. Mefistofele è cangiante, mimetico, indefinito è indefinibile. Così Mefistofele non può avere un proprio profilo musicale.
Ho scelto di scrivere delle musiche che siano una via di mezzo tra musiche di scena, di commento, e musiche tipiche del teatro musicale, quindi più presenti, più tematicamente definite. Ne è uscito un lavoro dal carattere cangiante, che fatica a rientrare in una forma ben delineata. Un carattere in cui talvolta la musica è prevalente rispetto alla prosa, talaltra si inabissa per lasciare il posto alla parola pura.
In questo alternarsi elastico tra teatro e musica, l’obiettivo è quello di creare un atmosfera densa di riflessione, di dubbio, e di instancabile attaccamento alla vita.” (Cristian Carrara)

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